Senza titolo
19 febbraio 2013Santi di marmo che aspettano la pioggia
affacciati davanti a turiste bionde
–
Santi che pregano in ginocchio
altari giapponesi macchiati di pizza
–
Santi assassini della bellezza
Così gracili e volgari
–
Santissimi
–
Il marchio dell’infamia
Ha tonalità giallastre
Come l’inno nazionale
Suonato da filastrocche
Colorate di malattie.
–
Misurate le vostre lune
In barattoli di conserva
E nel cappello conservate
Cori di pidocchi
che danzano nervosi
Dentro foreste bruciacchiate
E colli freddi di marciapiede.
–
E chi vi guarda?
–
Nemmeno lei
Ha tempo per voi
Se non di notte
accanto a termosifoni d’amore
–
Nemmeno lei
Ha dunque il coraggio
Di dirvi ciao
–
Per non sentirsi chiamare
Puttana
Da chi è quadro inconsapevole
Di insetti-poeti
–
Senza cuore nè mediocrita.
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Pubblicato su Poesie, Produzione telesiana | Contrassegnato da tag insetto poeta, ipocrisia, jim hubbard, Poesia, Roma, santi, senza titolo |
2 commenti
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Ouch! Fantastica!
di Anonimo 20 febbraio 2013 at 10:42Ah, sono io!
di Anonimo 20 febbraio 2013 at 10:44