
Il giorno in cui
4 ottobre 2022
di Gaetano Veninata
—
Il fantasma del poeta
ha lasciato le sue impronte
sul bavaglio della notte;
ha messo da parte le lacrime
le ha chiuse nel pugno
e ne ha fatto un rosario
che stringi senza forza:
un regalo per chi
prima di noi
ha visto il nulla.
Una mosca prega dentro il tuo naso,
mentre il mio Dio è una croce di pessima qualità,
e mia madre una roccia;
la notte d’ora in poi
avrà il volto di mio padre
che è identico – tirato, pittorico –
a quello di tuo padre,
di mio nonno;
nella trasparente chiarezza di un nome
che si fa nipote, figlio,
che si fa solitudine,
mi son chiuso;
in fondo, alla fine, sei tu, sono io:
ed è dolcissimo
– uccide, ubriaca –
sapere che solo il nulla ci separa.
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