Festa mobile 2.0
13 luglio 2011di Annalena Benini per Il Foglio
Essere l’ultimo amore di un uomo offre un grande potere: la possibilità di cancellargli il passato (non a tutte riesce: non è riuscito all’ultima moglie di Francis Scott Fitzgerald, e nemmeno a quella di Richard Burton). Essere la quarta e ultima moglie di Ernest Hemingway ha permesso a Mary, per amore, per senso del possesso e del ruolo, per orgoglio coniugale, di eliminare alcune parti fastidiose ed eccessivamente sentimentali da “Festa mobile” (che raccoglie le memorie degli anni giovanili a Parigi, “quando eravamo molto poveri e molto felici”).
“Festa mobile” fu pubblicato postumo e incompiuto nel 1964, e adesso, in occasione del cinquantenario della morte di Hemingway, esce restaurato (Oscar Mondadori, dieci euro), con la reintegrazione, a cura del nipote Sean, di otto capitoli inediti, che all’epoca furono scartati.
(continua su Il Foglio)
Non ti ho vista più, all’Hemingway Caffè Latino…
di irregolare 13 luglio 2011 at 12:20“Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile”
di moni 15 luglio 2011 at 10:15